Progettare un laboratorio di cittadinanza

L'educazione come risorsa di cittadinanza

L'educazione è una risorsa di cittadinanza: significa che non esiste un intervento sociale che non sia educativo e non esiste un progetto educativo che non debba produrre crescita dei diritti e della partecipazione. La parola sociale nella nostra cultura compare il più delle volte in contesti connotati negativamente: problematiche sociali, disagio sociale, emarginazione sociale ecc. Ma sociale è innanzi tutto ciò che rende l'uomo uomo, la capacità di costruire e mantenere legami, di crescere dentro la relazione con l'altro.

In questo contesto apprendere è anche un percorso iniziatico, un percorso di conoscenza della città che è anche un percorso di conoscenza della mente e dell'animo in cui la città non esiste per sé ma esiste per me con la sua rete di relazioni.

Il progetto di recupero scolastico è così diventato un progetto di inclusione sociale e quindi un progetto educativo territoriale. Il docente non si occupa del sociale per altruismo o personale sensibilità, ma perché la scuola produce socialità. Un docente di tipo nuovo deve ridefinire il proprio ruolo rispetto alla cultura proponendosi innanzi tutto come mediatore; deve ridefinire il proprio ruolo nel rapporto di lavoro e quindi riconsiderare gli istituti contrattuali; deve infine avere un nuovo rapporto con i cittadini e quindi ridefinire il proprio codice di comportamento.

Missione di un Progetto educativo integrato

Il Progetto educativo integrato ha come missione la promozione di cittadinanza attiva delle nuove generazioni attraverso l’integrazione delle metodologie, delle istituzioni, delle formazioni sociali che istruiscono, formano, educano e curano i giovani. Con il termine integrazione si intende una interazione sociale con i giovani che abbia al centro l’integrità della persona: accoglienza della singolarità di ciascuno, condivisione emotiva, apertura cognitiva, sviluppo delle competenze, partecipazione sociale, azione di diritti.

Principi

I principi alla base dei percorsi integrati sono:

  1. Centralità della relazione
  2. Organizzazione comunitaria
  3. Pluralità degli ambienti di apprendimento
  4. Abilitazione di tutte le capacità umane
  5. Progettazione educativa partecipata

1 - Centralità della relazione

La crescita delle nuove generazioni è una impresa complessa di tipo eminentemente relazionale e quindi al centro di una istituzione educativa avanzata c’è la cura per le relazioni e la gestione attenta e competente delle emozioni che in ogni relazione sono implicate.

2 - Organizzazione comunitaria

La complessità dell’impresa educativa non può essere governata  secondo logiche gerarchiche e lineari, ma secondo logiche comunitarie, ossia  attraverso legami personali di obbligazione reciproca che uniscono circolarmente la crescita personale dei giovani con la crescita professionale degli operatori dell’educazione

3 - Pluralità degli ambienti di apprendimento

L’intelligenza umana si manifesta in modi articolati e diversificati e nessuna forma di apprendimento e nessuna forma di intelligenza deve essere unilateralmente privilegiata rispetto alle altre. Nel liceo della cittadinanza ogni forma di intelligenza viene sollecitata se è produttivo per il progetto formativo personale, in ogni caso si solleciterà l’espressività artistica, l’esercizio di attività operative e pratiche, lo sviluppo di conoscenze concettuali. Ciò in quanto:

  1. le intelligenze pratiche ed operative rispondono ad un bisogno umano profondo di confrontarsi con la propria esistenza materiale,
  2. le intelligenze artistico espressive rispondono a umane esigenze di condivisione
  3. lo sviluppo cognitivo rappresenta il più potente strumento di auto-apprendimento esistente e quindi va sempre sostenuto quale indispensabile attrezzatura per affrontare la vita in realtà complesse e difficili.

4 - Abilitazione di tutte le capacità umane

Le metodologie didattiche, gli ambienti di apprendimento, i metodi valutativi, i percorsi individuali, le interazioni professionali sono organizzati in funzione della massima articolazione ed insieme unitarietà nello sviluppo di persone integrate, responsabili, socievoli, aperte, creative, produttive.
Il termine “empowerment”, rendere capaci, assumere potere sui propri mezzi, riassume in modo efficace la somma ed il senso dello sviluppo personale che v iene proposto nei percorsi integrati

5 - Progettazione educativa partecipata

Il progetto educativo integrato è un disegno complesso che si costruisce per successive riconfigurazioni in cui gioca un ruolo centrale la volontà e la partecipazione della giovane persona in formazione. Il ruolo degli adulti non è prefigurare  il progetto o imporre scelte, ma accompagnare in modo competente e responsabile il processo di crescita e le successive definizioni del percorso di conoscenza. La partecipazione dell’allievo alla elaborazione del proprio progetto di vita contrastando il determinismo sociale o i limiti dell’offerta formativa disponibile costituisce la principale garanzia perché il liceo della cittadinanza  aiuti a formare cittadini sovrani e non  persone emarginate. L’emancipazione da sudditanze ed emarginazioni è un obiettivo esplicito del lieo della cittadinanza.

I quattro pilastri della formazione integrata

  1. Cura educativa definisce   un insieme di attenzioni, e di scambi emotivi che fanno in modo che la giovane persona in crescita si senta accolta e sostenuta nel difficile processo di crescita. La cura educativa rappresenta il punto di incontro e mediazione tra la cura parentale e il lavoro educativo.
  2. Educazione è l’attività di trasformazione di sé che si realizza nei contesti di vita e che porta la giovane persona ad assumere identità, senso di appartenenza, potere sulla propria vita.
  3. Formazione è attività di apprendimento di competenze. Le competenze sono oggetti complessi in cui interagiscono diverse dimensioni dell’esistere e diverse culture professionali. Le competenze operative si trasmettono attraverso un addestramento imitativo centrato sulla presenza di operatori esperti.
  4. Istruzione è attività eminentemente cognitiva, finalizzata allo sviluppo di strumenti di pensiero attraverso attività di studio centrate sulla conoscenza del sapere concettuale depositato nella cultura letterata della nostra società

Le quattro figure della formazione integrata

  1. Il parente è il titolare della cura, la persona che stabilisce una relazione esclusiva, personale, duratura, incondizionatamente dalla parte del destinatario, improntata ad assoluta reciprocità.
  2. L’educatore accompagna i giovani nella presa di potere su di sé e sul mondo, aiuta a sviluppare le abilità per la vita, collabora e accompagna nello sviluppo del progetto di vita
  3. Il formatore - è il rappresentante di una cultura professionale che accompagna il giovane nella presa di possesso delle competenze proprie della professione e lo inizia ai comportamenti e alla cultura di quella professione
  4. Il maestro è lo specialista di apprendimento, colui che aiuta nella conquista degli strumenti del pensiero, che aiuta i giovani a fornirsi di una potente gamma di attrezzi mentali atti a comprendere il mondo

Quattro territori di apprendimento

  1. Relazioni
  2. Cittadinanza
  3. Competenze
  4. Conoscenze

1 – Relazioni e legami

Sviluppare  buone relazioni con se stessi e con gli altri è il compito della cura.
Accoglienza e cura restituiscono a ciascuno il senso della propria identità, della propria irripetibile singolarità. La cura amorevole consente di vivere la reciprocità nelle relazioni e stabilire quei legami che sono fondamentali al contenimento della persona e alla regolazione delle condotte.
Accoglienza e cura sono anche alla base di cooperazioni possibili ossia  delle capacità costruttive e riparative dei giovani che devono sentirsi immediatamente utili all’altro per potersi sentire persone complete ed accettate.

2 - Cittadinanza

La cittadinanza dei giovani è la meta educativa che si realizza attraverso processi di partecipazione sviluppati dagli educatori. Il percorso di cittadinanza  comprende una serie di azioni che orientano la crescita sociale dei giovani nel vivo del contesto di vita.
La cittadinanza si apprende attraverso la cittadinanza, per immersione in un ambiente in cui interagiscono le diverse figure della formazione in funzione della attivazione della comunità.
Il processo di cittadinanza è anche un processo di orientamento e di ri-motivazione, in quanto sostiene con la forza dei legami comunitari la fatica implicata nei processi di crescita, rassicura rispetto alle ansie connesse alla esplorazione di nuove relazioni e conoscenze.

3 - Competenze operative e professionali.

Saper fare, acquisire competenze, rappresenta insieme molte cose:
La sfida a sé e al mondo adulto nel dimostrarsi capaci di operare e di realizzare se stessi
Il confronto con il mondo delle professioni e lo sviluppo di capacità cooperative e sociali implicate in qualsiasi lavoro operativo
L’accumulo di esperienze e di conoscenze tacite che possono essere materia prima per lo sviluppo riflessivo proprio della conoscenza concettuale

4 - Conoscenze di base e/o scolastiche.

Le conoscenze di base sono conoscenze riflessive e decontestualizzate, sono essenzialmente concetti che utilizziamo come attrezzi mentali per conoscere e operare nel mondo reale.
La potenza del pensiero concettuale deriva dal suo essere riflessivo ed astratto, originato da un processo di riflessione sulle pratiche, ma slegato da ogni oggetto particolare. E deriva anche dalla possibilità di replicarsi attraverso se stesso: sviluppo di concetti a mezzo di concetti.
Sviluppare il sapere riflessivo e concettuale rappresenta quindi un potente fattore di potere su di sé e di cittadinanza in quanto rende ciascuno capace di controllare i propri processi di sviluppo e di partecipazione.
Lo sviluppo del sapere riflessivo comporta la fatica di districare i concetti da ammassi informali e confusi di conoscenze tacite, competenze operative, culture locali, totem e tabù emozionali connessi a propri vissuti.
La conoscenza concettuale non può essere proposta ex catedra ma attraverso una attività di ascolto e mediazione culturale, in cui gli spazi del pensiero e della riflessine, vanno contesi agli agiti, alle paure e ai dolori che invadono tumultuosamente le giovani menti.

Tre integrazioni

I quattro territori di apprendimento sono comunque presenti nei processi di crescita dei giovani e in vario modo presenti anche nel funzionamento delle normali istituzioni scolastiche, tuttavia è caratteristico del nostro sistema di vita e delle metodologie organizzative operare una giustapposizione di livelli piuttosto che la loro compenetrazione.
Caratteristica discriminante della scuola di cittadinanza è invece l’integrazione, ossia  l’interazione continua ad ogni livello dei diversi territori dell’apprendimento in funzione dello sviluppo di una persona integra e sovrana.
L’integrazione si sviluppa almeno a tre livelli:

  1. nella motivazione ad apprendere attraverso l’interazione di diversi modi di conoscenza
  2. nei modi dell’apprendimento attraverso l’interazione di diversi ambienti di apprendimento
  3. sugli obiettivi dell’apprendimento attraverso l’interazione di competenze di base, competenze professionali, competenze sociali e di cittadinanza

1 - Integrazione di conoscenza concettuale, conoscenza emotiva, cura parentale

Percorso formativo integrato è integrazione di conoscenza concettuale e conoscenza emotiva e sentimentale; competenze sociali e passione civile; attenzione alla persona, agli stati emozionali connessi alla crescita e ai cambiamenti relativi alle età della vita.

2 - Integrazione tra tempi, luoghi e modi degli apprendimenti

Percorso formativo integrato è integrazione di conoscenze nel tempo e nello spazio

  1. Integrazione nel tempo significa porre le premesse per lo sviluppo di apprendimenti lungo l’arco della vita e quindi sviluppo di conoscenze di base in grado di sostenere successivi sviluppi formativi;
  2. Integrazione nello spazio significa  pensare ad uno  spazio educativo esteso che comprende diversi ambienti di apprendimento, e modi diversi di apprendere: dall’apprendimento scolastico agli apprendimenti informali, taciti, esperienze lavorative, studio personale……

3 - Integrazione di istruzione, formazione professionale, partecipazione civile,

Il prodotto del percorso integrato è un oggetto culturale complesso in cui si intrecciano conoscenze disciplinari, competenze professionali, pratica di diritti. Un portafoglio di conoscenze situate a tutto campo che include crediti scolastici, crediti formativi e competenze professionali certificate, abilitazione di capacità personali e sociali. E soprattutto è un prodotto aggiornabile in quanto le competenze situate non hanno carattere statico ma dinamico e richiedono una continua revisione – bilancio delle competenze – relative ai cambiamenti dei contesti e allo sviluppo di nuove esperienze.

Cinque ingredienti per l’integrazione

In una istituzione formativa integrata devono potersi rintracciare nelle varie attività cinque ingredienti base. Per ciascuno si fornisce una lista di controllo per una verifica di esistenza del requisito richiesto:

  1. Cura educativa
  2. Didattica dell’accoglienza, dell’ascolto, della mediazione
  3. Laboratori per apprendere
  4. Laboratori delle pratiche professionali
  5. Laboratorio della cittadinanza

1 - Cura educativa

  1. Esistenza di spazi e figure che consentano di accogliere le persone.
  2. Insegnante tutor per sostenere lo sviluppo di conoscenze e competenze
  3. Educatore tutor per l’attivazione personale e responsabile delle competenze negli ambienti di vita
  4. Spazi d’incontro sociale; esistenza di scenari adeguati ai riconoscimenti sociali
  5. Spazi per l’ascolto e servizi personali,
  6. Spazi per il sostegno alla cura parentale.
  7. Attivazione di laboratori artistico espressivi, di attività sportive come spazi di mediazione e di cooperazione;
  8. Attività orientative; portfolio; bilancio di competenze; accompagnamento orientativo e lavorativo;
  9. Campi scuola, tirocini formativi aziendali in altri contesti geografici, servizio civile quali occasioni protette per sperimentare transizioni nei ruoli sociali adulti
  10. Qualità educativa dei professionisti incaricati del servizio: condizioni per l’esistenza di una Comunità di Pratiche; condizioni per lo sviluppo di un Apprendimento Professionale Situato ed  Assistito

 

2 - Didattica dell’accoglienza, dell’ ascolto, della  mediazione

  1. Momenti di ascolto;
  2. Momenti di libera espressione del pensiero
  3. Momenti di rielaborazione personale
  4. Spazi di discussione e mediazione; spazi di reciprocità nell’apprendimento culturale
  5. Momenti signficanti; spazi di reciprocità  nel conferimento di senso
  6. Cura dei rituali di accoglienza
  7. Esplicitazione e codifica contrattuale dell’alleanza educativa con l’allievo e la famiglia
  8. Progettazione di percorsi formativi personalizzati centrati sulle competenze e conoscenze reali
  9. Sostegno cognitivo ed emozionale
  10. Attività di consulenza personalizzate,
  11. Responsabilità educativa unitaria.
  12. Mediazione dei conflitti

3 - Laboratori per apprendere

  1. Valutazione formativa come momento di assunzione del controllo sui propri processi formativi
  2. Valutazione formativa come momento di orientamento.
  3. Sistematico accreditamento delle competenze;
  4. Attivazione di circuiti sempre più estesi per la circolazione dei crediti
  5. Ampio ricorso alle Unità Formative Capitalizzabili quali momenti di accumulo di competenza e quali strumenti orientativi.
  6. Riorganizzazione del portfolio quale momento riflessivo e metacognitivo

4 - Laboratori delle pratiche professionali

  1. Contatti con una specifica tecnologia
  2. La partecipazione all’ambiente umano e   relazionale caratteristico di una professione
  3. Presenza dei professionisti del settore
  4. Tirocini formativi presso ambienti lavorativi reali
  5. Modalità di riutilizzo delle competenze accreditate e delle competenze tacite ed informali
  6. Sistematico bilancio delle competenze quale modo di riorganizzare le culture professionali
  7. Utilizzazione delle prove d’arte anche in momenti intermedi.
  8. Attivazione di procedure per la  certificazione delle competenze

5 - Laboratorio della cittadinanza

  1. Pratiche partecipative relative alle attività di progetto (assemblee, momenti di decisone, sportelli di ascolto;)
  2. Momenti di condivisione e di riconoscimento all’interno del progetto
  3. Momenti di condivisione e di riconoscimento negli scenari sociali
  4. Sistematica valutazione dei livelli di partecipazione

Restituzioni e rilettura dell’esistenza

Le rappresentazioni costituiscono, a partire dal team docente, anche il principale modo per reinterpretare da parte dei ragazzi la propria esistenza, il proprio percorso di crescita: chiamiamo questo “restituzione dell’immagine” e potremmo dire costituzione di una memoria di sé e dell’altro. E questo è molto importante anche nella comunicazione con i genitori e con il territorio. Le stesse attività laboratoriali che in prima istanza sono soprattutto di tipo espressivo (inizialmente a basso contenuto professionale) costituiscono un modo di rappresentarsi e di presentarsi in pubblico che viene curato con grande attenzione.

 

 
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